Che cos’è il Biketrial:

Il biketrial è una disciplina praticata con particolari biciclette realizzate con materiali leggeri ma allo stesso tempo molto resistenti.

Consiste nel compiere un percorso obbligatorio con degli ostacoli senza mai appoggiare a terra i piedi e soprattutto le mani, usando in ogni circostanza specifica la tecnica che garantisce al biker di finire la zona a zero penalità.

I percorsi da Biketrial:

I percorsi possono essere di due tipi: “Natural o Indoor”.

I Primi sono caratterizzati da ostacoli naturali, es. rocce, tronchi, radici, ecc.. e generalmente si trovano in siti naturali come letti di fiumi o boschi di montagna.

Quelli indoor invece, sono percorsi artificiali allestiti per lo più occasionalmente per eventi sportivi e sono generalmente realizzati con materiale edile, es. pozzetti in calcestruzzo, assi di legno ecc..

Le bici da Biketrial:

Come sopra citato, le biciclette, realizzate con materiali leggeri e resistenti come l’alluminio, sono caratterizzate da una geometria del telaio particolare che ne esclude il sellino dando così maggior possibilità di movimento al corpo.

Nel trial vengono utilizzate versioni con ruote da 20”, 24"e 26”, diverse tra loro anche nella tecnica di guida.

Le ultime nate con ruota intermedia da 24” sono preferite anche per l’utilizzo street.

I freni devono essere molto potenti per garantire il bloccaggio della ruota anche in situazioni estreme. Per questo la maggior parte delle biciclette adottano un impianto frenante idraulico a disco piuttosto che a pattino (es. magura HS 33).

Gli impianti a disco sono più comuni sulle biciclette da 20” dove il minor raggio della ruota garantisce un ottima frenata potente e precisa, per le ruote grandi invece, da 26”, molti preferiscono rimanere sulla versione a pattino magura HS 33 che, oltre a contenerne il peso, risulta essere più preciso del disco in quanto frenando sulla spalla del cerchio si annulla la torsione dei raggi della ruota.

Utilizzando quest’ultimo impianto esistono una serie di accorgimenti per aumentare ulteriormente la potenza della frenata, come ad esempio la fresatura del cerchio e l’utilizzo di pads a mescola morbida.

Le ruote sono montate con pneumatici tassellati piuttosto larghi, specie al posteriore dove di norma si usa un 2,5” di larghezza per mantenere una maggiore stabilità quando si è sulla ruota posteriore.

La pressione delle gomme varia a seconda dello stile di guida ma generalmente è compresa tra gli 1,2 e gli 1,8 BAR, questo per garantire un maggiore grip e per attutire meglio gli impatti in fasce di discesa da ostacoli alti.

I cerchi sono in parte forati per alleggerire ulteriormente il peso dalla bici e garantire il massimo delle sue prestazioni, nonché per evitare che la camera d'aria scoppi subendo le forti sollecitazioni dei salti.

I fori fanno si che essa possa espandersi leggermente e quindi alleggerire lo sforzo da sopportare.

Il rocchetto posteriore è singolo, fissato con la ruota, mentre quello centrale è a ruota libera. Il rapporto è molto agile (18x12 nelle 20", 18x14 nelle 24" e 18x15 nelle 26") per garantire accelerazione e potenza a velocità molto basse.

Il manubrio è più largo rispetto quello delle MTB per dare più controllo sulla bici e permetterne una buona manovrabilità.

Competizioni:

Le gare derivano dal mondo delle moto trial e consistono nell’affrontare un numero di zone per X volte nel minor tempo possibile e con il minor numero di penalità.

A livello Italiano esistono due campionati: quello FCI e quello UISP/BIU.

Il primo ha ridenominato la disciplina "Trials" ed è regolato dalle norme UCI, il tempo massimo per effettuare la zona è di 2 minuti e contano come penalità oltre ai piedi anche l’appoggio della coppa o piastra e dei pedali; si svolge in gara unica per l'assegnazione del titolo di Campione Italiano e in più tappe per la Coppa Italia (CIT).

Dal 2022 il regolamento ha subito una modifica che va a ridefinire punti e penalità, in pratica nelle zone vengono assegnati 10 punti per ogni porta (massimo di 6) passata dall'atleta senza penalità, fino ad arrivare ad un massimo di 60 punti per zona, per ogni piede che viene appoggiato a terra vengono detratti 10 punti, a fine zona il rider porta con se tutti i punti fatti (anche se fa il massimo delle penalità che è 5), la classifica viene redatta in base al numero di punti fatti, vince chi ne fa di più.

Le competizioni UISP/BIU invece consentono l’utilizzo di coppa e pedale e il tempo massimo di zona è di 2 minuti, il punteggio è dato dalle penalità commesse in zona in base ai piedi appoggiati a terra e altri accorgimenti, la classifica è redatta in base al numero di penalità commesse, vince chi ne fa meno.

A livello internazione invece abbiamo UCI e BIU, con i relativi campionati e coppe del mondo ed europei.

Riferimenti e regolamenti:

FCI: www.federciclismo.it/trials

UISP: www.biketrialitalia.it

UCI: www.uci.ch/trials

BIU: www.biketrialinternational.com